Frazione di Carrara in Provincia di MassaCarrara. Antico paese di cavatori di marmo le cui origini sono di epoca romana in quanto utilizzato per l’escavazione del marmo avendo per base il non più esistente porto di Luni nel Sarzanese. Si erge a circa 700 metri s.l.m., nel cuore del centro marmifero delle Alpi Apuane. Dista dalla città di Carrara circa 7 Km. E’ incastonato tra le creste frantumate dei “Campanili”, l’imponente “ravaneto” di “Vandreta”, i boschi del “Vergheto” e le cave dei “Canaloni”.

L’origine del nome “Colonnata” è stata spiegata in due modi diversi. Secondo alcuni il toponimo deriva dalla colonia romana che nel 40 a.c. fu istituita allo scopo di alloggiare gli schiavi da far lavorare nelle cave. Secondo altri, esso deriva invece dal fatto che da quelle cave i romani ricavavano le colonne di marmo(in parte lavorate sul luogo) necessarie per la costruzione dei templi di Roma. Le cave di Colonnata erano molto famose nel mondo romano, i loro marmi avevano sostituito quelli greci di Paro e Pentelico. Ancora oggi si notano nella vallata le “tagliate” romane. Paese di cavatori, Colonnata fabbrica lardo da tempi immemorabili.

Il cibo rappresentava l’alimento principale degli “uomini di marmo” che si levavano qualche ora prima dell’alba per salire, a piedi, lungo i ripidi pendii delle cave. E si portavano dietro filoni di pane e sospetti di companatico: Il lardo. “Il lardo ricco di calorie, che si attacca ai polmoni, che fa tanto bene alla salute; che si sfa in bocca, che di più buono non ce n’è”; sussurravano i cavatori di marmi, anche per consolarsi di mangiare tutti i giorni un cibo da poveri, conservato in un luogo freso come le vecchie cantine nella roccia. Da qui la maestria della preparazione, che esalta l’ingegno degli abitanti. Il lardo, a strisce, viene deposto in una “conca” di marmo: quello dei “Canaloni” dalla grana finissima, scavato a mano, dove nulla svanisce. Il lardo di Colonnata oggi è presente sulle tavole dei personaggi e nei luoghi internazionali più celebrati. Sono molti, troppi, coloro che ne contraffanno il marchio e la qualità. Il grande frullatore della società dei consumi gira sempre più in fretta e cerca di omogeneizzare le cose più diverse, remote e genuine. Ma di lardo di Colonnata, ce n’è soltanto uno e si trova lassù, tra le cave di marmo bianco delle Alpi Apuane.